mercoledì 17 aprile 2013

Montańita - Ecuador


Dopo tutta la libertà sprigionata e assaporata dinnanzi a paesaggi di cotanta bellezza e magnificenza quali le Galapagos, ritornare in quell'inferno di caldo e mosquitos di Guyaquil è per noi inaccettabile!!
Obbiettivo primario: LA FUGA!!
Scappare verso la costa per l'esatezza a Montanita, la città della perdizione e dello svago.
In Ramona il sopore e la tranquillità acquisiti alle Galapagos vengono immediatamente sostituiti dall'allerta e dalla preoccupazione.I continui colpi di sonno del nostro autista non le permettono un adeguato riposo durante le tre ore di viaggio.
Sicuramente i passeggeri, compreso il sottoscritto, cullati dal dolce incedere del furgoncino avranno scambiato le costanti e ripetute urla di Ramona: "SENOR, SENOR!!!" come i vaneggiamenti di una squilibrata ai quali non prestare troppa attenzione, inconsapevoli di avere a loro disposizione un angelo custode attento e vigile.
Giunti sani e salvi a destinazione, non ci mettiamo molto a capire per quale motivo Montanita venga considerato un luogo di festa e gioia.
Probabilmente una sorta di " pulizia anagrafica" deve essere stata compiuta a nostra insaputa in questa cittadina pullulante di negozi da surf e ristoranti, poichè il fiume di giovani nel quale ci riversiamo è impressionante.
La vitalità di migliaia di ragazzi si fa sentire in tutta la sua forza dirompente durante la notte, dove il nostro letto inizia a sobbalzare percosso dalla musica elettronica in strada.
Emblematica la frase di un barista con il quale ho tenuto una surreale conversazione sull'anima e la natura: " le coppie che vengono in vacanza a Montanita hanno vita breve, di solito durano 3/4 giorni".
Effettivamenti i banchi di ragazze seminude e ubriache rappresentano prede troppo appetibili per i branchi di leoni che attendono ai tavoli dei bar; fortunatamente per me il mese emmezzo trascorso in Colombia è riuscito a forgiarmi a dovere riguardo a simili tentazioni.
Nonostante tutto questo allenamento non nascondo  un certo sollievo nell'essere sfuggito a un simile inferno/ paradiso,  ( dipende dal punto di vista di un fidanzato o di un single) prima del sopravvenire del terzo giorno, evitando di mettere alla prova la veridicità della profezia.




sabato 13 aprile 2013

GALAPAGOS - Ecuador


L'eccitazione era così palpabile e intensa da riuscire ad ostacolare le poche ore di sonno a nostra disposizione.
Da li a poco avremmo preso l'aereo con destinazione Baltra: Galapagos.
La buona sorte aveva deciso di accompagnarci: l'improvviso cambio di programma della nostra barca aveva fatto sì che con tutte le scuse del caso la nostra crociera venisse dirottata di un giorno e per il terribile inconveniente la compagnia metteva a nostra disposizione una suite junior nella loro barca di lusso. GRANDISSIMA BOTTA DI CULO.



La percezione che fossimo sbarcati in una terra sottostante ad altre regole spazio/temporali l'avvertimmo sin dai nostri primi passi sull'isola, mossi in compagnia di leoni marini ed iguane spaparanzate al sole.
Nonostante ci fossimo documentati e preparati fotograficamente su quello che avremmo visto in queste isole sperdute e selvagge, nessuna immagine è stata in grado di trasmetterci anche solo in minima parte l'emozione provata nei 5 giorni alle Galapagos.








La possibilità di avere un contatto così diretto con gli animali di questo arcipelago và sicuramente attribuita in gran parte al lungimirante governo ecuadoriano, il quale conscio del patrimonio inestimabile a propria disposizione lo ha preservato con ammirevole dedizione e saggezza.
Saggezza espressa attraverso le difficoltà di poter ottenere la residenza in questi luoghi, l'impossibilità per gli stranieri di poter lavorare alle Galapagos favorendo di conseguenza l'occupazione dei propri cittadini, e ultimo ma non per ordine di importanza il divieto assoluto di poter esplorare le isole senza la presenza di una guida riconosciuta dalla stato e il relativo divieto di toccare gli animali o di portare via qualsiasi cosa appartenga a queste isole.
È stato solo grazie a questi provvedimenti abbastanza restrittivi che l'arcipelago è riuscito e riesce a limitare gli inevitabili danni che la massificazione del turismo apporta.
Solo dopo questa breve parentesi credo si possa afferrare l'essenza e lo sforzo che si celano dietro a fotografie così ravvicinate con questi splendidi animali.
Solo mediante questa cura è stato possibile nuotare e giocare in presenza di leoni marini e di tartarughe centenarie.
Solo grazie a questo rispetto per la natura ci è stata data la possibilità di camminare tra centinaia di indifferenti iguane di terra e di mare, o di riuscire ad immortalare il particolarissimo uccello dai piedi azzurri.
Mettere nero su bianco questa esperienza fa rivivere in noi ricordi indelebili passati su queste isole magiche. Aver nuotato con gli squali, i pinguini, i cormorani, razze giganti, cuccioli di leoni marini,ci ha trasmesso una carica di energia così vibrante ed elettrica da ricaricarci e al contempo restituirci quell'entusiasmo e quella curiosità vitali ed inseparabili per un viaggiatore.








(in alto foto vincitrice) 





Dopo una connessione così intensa con la natura circostante vincere il premio come miglior fotografia scattata durante la crociera è stato sicuramente motivo di orgoglio.
Nonostante la nostra malandata olympus da 100 dollari non avesse apparentemente speranze contro i costosissimi obbiettivi avversari, la nostra camera a detta della giuria è riuscita ad immortalare tutta la dolcezza e la bellezza di queste terre, rappresentate candidamente nei tenerissimi occhi del nostro soggetto.















(decine di uccelli dai piedi azzurri in picchiata per il pranzo)


Emozioni differenti ma altrettanto profonde le abbiamo provate recitando davanti a tutti gli ospiti della nave, nella quale i movimenti diagonali e repentini del mio granchio Ramona e le battute del principe Erik hanno riscosso inattesi quanto insperati applausi e complimenti.
Esilaranti sono state anche le strategie adoperate da Ramona al fine di evitare un'insopportabile coppia romana sulla sessantina, degna della parte recitata, i 4 giorni sulla barca sono stati per la mia fidanzata un magnifico pretesto per camuffarsi, nascondersi e spostarsi con una rapiditá granchiesca tra gli anfratti della nave.



GRAZIE GALAPAGOS, sulle vostre spiagge, nei vostri mari e sulle vostre rocce abbiamo lasciato i nostri cuori, con la ferma convinzione che verranno trattati con lo stesso rispetto e amore riservato ai vostri animali.