La piazza era desolata, l'inverno ci stava dando il suo "caloroso" benvenuto.
La voglia di lavorare era pari allo zero, io e Luchino ci muovevamo come
degli automi per forza di inerzia. Poi all'improvviso affacciato al
vetro della Drogheria appare lei, una ragazza splendida che con il suo
sorriso riuscì a riscaldarmi il cuore riportando in me l'estate. Questo
miracolo da lì a poco sarebbe diventata la mia fidanzata.
Dopo una esperienza del genere non posso non essere fermamente convinto
dell'esistenza dell'amore a prima vista, e sono anche disposto ad
affermare che esso non riguardi solo le persone, ma anche luoghi,
animali ed oggetti.
Tra noi e Barichara si è trattato proprio di questo, un amore a prima vista travolgente ed appassionante.
Le pietre rosse con le quali sono state costruite le sue vie e le
bianche case coloniali perfettamente conservate sono state un corpo al
quale non abbiamo saputo resistere.
L'amore non è mosso solo dall'estetica e dal desiderio, necessita anche di un' anima per potersi alimentare e sopravvivere.
L'anima di questo piccolo villaggio sulle montagne colombiane è riuscita
a farci piacevolmente dimenticare i ferrei planning di viaggio
prefissati. È stato un incanto potersi riunire in piazza con tutti gli
abitanti per condividere il festival della musica e della cucina, in un
spensierato e genuino clima di festa.
Come faccio a descrivervi la dolcezza negli occhi di Susi, il cane dell'ostello, e la gentilezza della sua famiglia.
Come faranno le mie parole a trasmettervi il senso di malinconia che
abbiamo provato nel lasciare questa città che abbiamo sentito fin da
subito come una casa dolce e accogliente.
Dopo un amore così, le giornate di parapendio a SanGil e l'incantevole
cammino reale che da Barichara collega Guane passano automaticamente in
secondo piano.
Per chiunque volesse pianificare un viaggio in Colombia non fermarsi a
Barichara equivarrebbe a commettere un delitto, al quale noi non
vogliamo assistere.
Santa Marta per molti viaggiatori non e' altro che una citta' di
passaggio, comoda per accedere al famoso parco Tayrona, gioiello
naturalistico della parte nord della Colombia.
I luoghi di interesse
della citta' si esauriscono in una manciata di piazze, in un gradevole
lungo mare e in una luccicnte via di ristoranti.
Nei due giorni trascorsi a Santa marta abbiamo avidamente approffittato
del lusso di possedere una abitazione con l'aria condizionata, riposando
le nostre fibre in vista dei successivi due giorni di campeggio e camminate.
Dopo aver selezionato lo stretto necessrio, muniti di torce e
repellenti, lasciamo i nostri pesanti bagagli all'hotel Andrea doria e
saliamo sul bus in direzione Tayrona.
Ad accoglierci una schiera di muli
e cavalli, l'unico mezzo di trasporto ammesso nel parco.
Dopo essermi
fatto convincere dalle suppliche di Ramona affittiamo due cavalli per
ragggiungere il campeggio di Areccifes.
Dopo aver cavalcato per una
mezz'ora ed essere stati attori non protagonisti di una competizione tra i
cavalli, in una serie di azzardati sorpassi senza aver avuto minimamente
coscienza di quali comandi impartire, arriviamo incolumi alle porte del
campeggio.
Davanti a noi l'ennesimo paradiso: un prato all'inglese brulicante
di tende affacciato su di un incantevole spiaggia. Ma anche il paradiso puo' rivelarsi un inferno, al mio risveglio trovo una ramona distrutta
la quale non e' riuscita a chiudere occhio a causa dell'assenza di un
cuscino e di un materasso. Ignorando il suo stato d'animo decidiamo di spostarci in
un secondo campeggio, sperando di trovre condizioni migliori.
Dopo aver
attraversato il parco in un sussegursi di scorci meravigliosi, di
spiaggie incontaminate collegate da una fitta vegetazione arriviamo a
Cabo San Guia.
Il campeggio molto piu' giovanile e un po' piu' trascurato e' situato a ridosso di due spiaggie separate da una sottile scogliera.
Nonostante
il paesaggio sia da togliere il fiato, le lamentele di Ramona si fanno
sempre piu' insistenti costringendomi a sopportare il secondo ciclo
mestruale nel giro di un mese.
Gli attriti si moltiplicano raggiuggiendo
il loro parossissmo alle quattro dell notte quando una colonia di
formiche rosse scambia la norsta tenda come formichiere dove deporre
migliaia di microscopiche uova.
Svegliati da un inteso bruciore ai piedi, dovuto dai morsi, ci rendiamo
conto di essere stati invasi, passando il resto della notte nel vano
tentativo di debellare il nemico.
Dopo due notti in bianco i nervi
di Ramona sono a fior di pelle, al fine di prevenire la mia salute
mentale e di salvaguardare il rapporto cedo alla disperazione di una
donna che lentamente si stava trasformando in un giaguaro affamato.
In questo caso per me il paradiso e' consistito nel riportare la mia fidanzata alla civilta'.
Ritornando a Santa Marta la voglia di parlarci e' poca, i due giorni di costanti diverbi hanno causato una lieve frattura.
Fortunatmente l'aria condizionata, un letto comodo e svariati pacchetti
di patatine riescono a riportare in vita la dolce e affettuosa Ramona
di sempre.
La frattura si rinsalda definitivamente quando la mattina
del mio compleanno mi sveglio in un letto colmo di regali, senza neanche
avere il tempo di aprire gli occhi mi ritrovo vestito con una orrenda
camicia hawaiana e un tamburello di kung-fu Panda.