mercoledì 16 gennaio 2013

Santa Marta e il parco Tayrona - Colombia

Santa Marta per molti viaggiatori non e' altro che una citta' di passaggio, comoda per accedere al famoso parco Tayrona, gioiello naturalistico della parte nord della Colombia.
I luoghi di interesse della citta' si esauriscono in una manciata di piazze, in un gradevole lungo mare e in una luccicnte via di ristoranti.
Nei due giorni trascorsi a Santa marta abbiamo avidamente approffittato del lusso di possedere una abitazione con l'aria condizionata, riposando le nostre fibre in vista dei successivi due giorni di campeggio e camminate.
Dopo aver selezionato lo stretto necessrio, muniti di torce  e repellenti, lasciamo i nostri pesanti bagagli all'hotel Andrea doria e saliamo sul bus in direzione Tayrona.



Ad accoglierci una schiera di muli e cavalli, l'unico mezzo di trasporto ammesso nel parco. 
Dopo essermi fatto convincere dalle suppliche di Ramona affittiamo due cavalli per ragggiungere il campeggio di Areccifes. 



Dopo aver cavalcato per una mezz'ora ed essere stati attori non protagonisti di una competizione tra i cavalli, in una serie di azzardati sorpassi senza aver avuto minimamente coscienza di quali comandi impartire, arriviamo incolumi alle porte del campeggio. 


Davanti a noi l'ennesimo paradiso: un prato all'inglese brulicante di tende affacciato su di un incantevole spiaggia. Ma anche il paradiso  puo' rivelarsi un inferno, al mio risveglio trovo una ramona distrutta la quale non e' riuscita a chiudere occhio a causa dell'assenza di un cuscino e di un materasso. Ignorando il suo stato d'animo decidiamo di spostarci in un secondo campeggio, sperando di trovre condizioni migliori. 

Dopo aver attraversato il parco in un sussegursi di scorci meravigliosi, di spiaggie incontaminate collegate da una fitta vegetazione arriviamo a Cabo San Guia.
Il campeggio molto piu' giovanile e un po' piu' trascurato e' situato a ridosso di due spiaggie separate da una sottile scogliera.
Nonostante il paesaggio sia da togliere il fiato, le lamentele di Ramona si fanno sempre piu' insistenti costringendomi a sopportare il secondo ciclo mestruale nel giro di un mese. 



Gli attriti si moltiplicano raggiuggiendo il loro parossissmo alle quattro dell notte quando una colonia di formiche rosse scambia la norsta tenda come formichiere dove deporre migliaia di microscopiche uova.
Svegliati da un inteso bruciore ai piedi, dovuto dai morsi, ci rendiamo conto di essere stati invasi, passando il resto della notte nel vano tentativo di debellare il nemico. 



Dopo due notti in bianco i nervi di Ramona sono a fior di pelle, al fine di prevenire la mia salute mentale e di salvaguardare il rapporto cedo alla disperazione di una donna che lentamente si stava trasformando  in un giaguaro affamato.



In questo caso per me il paradiso e' consistito nel riportare la mia fidanzata alla civilta'.



Ritornando a Santa Marta la voglia di parlarci e' poca, i due giorni di costanti diverbi hanno causato una lieve frattura.
Fortunatmente l'aria condizionata, un letto comodo e svariati pacchetti di patatine riescono a riportare in vita la dolce e affettuosa Ramona di sempre.
La frattura si rinsalda definitivamente quando la mattina del mio compleanno mi sveglio in un letto colmo di regali, senza neanche avere il tempo di aprire gli occhi mi ritrovo vestito con una orrenda camicia hawaiana e un tamburello di kung-fu Panda.


3 commenti: