Nei due giorni passati a paracas visitiamo le incantevoli isole ballestras, casa di leoni marini, cormorani e gabbiani, e la spettacolare riserva di paracas, dove km di distese di sabbia terminano affacciandosi sull'oceano,creando un insolito contrasto visivo tra il giallo quasi cenere della sabbia desertica e il turchese intenso dell'acqua.
La prossima tappa è Huacacina, ricordo ancora nitidamente la surrealità del paesaggio, immense dune di sabbia, gelose del loro tesoro nascondevano al loro interno una laguna color smeraldo circondata da palme e vegetazione. Sorprendente vedere i bambini locali giocare con la sabbia nello stesso modo in cui i nostri fanciulli giocano con la neve, lanciandosi con tavole di legno giù dalle dune, e ancora più sorprendente è stato vedere un affaticato san bernardo di quasi 100 kg rinfrescarsi tra le torbide acque della laguna.
Assecondando il nostro peter pan interiore anche io e la mia dolce metà decidiamo di provare l'ebbrezza di praticare il sandboard, facendoci portare con il dunbuggy tra le dune più maestose ed imponenti, ritornando ad una spensieratezza che mi ha ricordato di quando da bambini in una sorta di moto perpetuo salivamo e scendevamo tra le collinette di neve per lanciarci con il bob, a distanza di anni la neve ha lasciato il posto alla sabbia, e le colline alle dune ma il moto e la gioia nel risalire e riscendere non sono cambiate. Esausti e felici ammiriamo in una sorta di contemplazione mistica uno dei più bei tramonti visti dall'inizio del viaggio, un incandescenza di rossi vermiglio mescolati a caldi arancioni e rassicuranti rosa ci strega e ci coccola tra le dolci curve della sabbia riflettendo colori e sfumature che credevamo non esistessero in natura.
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