A 500 MT DI ALTEZZA SU UNA LATTINA DI COCA-COLA

Mi ricordo ancora lo stupore e l'incredulità che ebbi nell'apprendere dell'esistenza delle linee di Nazca, così impregnate di fascino e mistero. Ancor'oggi non ci sono spiegazioni alla perfezione geometrica delle linee e sulla loro storia si sono create innumerevoli spiegazioni che restano e credo che rimarrano per sempre possibili teorie. Arrivati a Nazca non ci si mette molto a capire che la città vive esclusivamente per le linee e che se non ci fossero sarebbe morta data la sua bruttezza.

Le piccollezza degli aerei e le loro relative acrobazie per permettere a tutti i passeggeri di vedere le linee alimentano parecchio la paura di volare in Ramona, costringendola a restare a terra.

L'aereo effettivamente è piccolino ed altrettanto effettivamente la rottura del portellone con i motori accesi a pochi istanti dal decollo non rassicura me e i miei compagni di avventura, fortunamente le martellate decise e ben assestate di un improvvisato meccanico riescono apparentemente a risolvere il problema, permettendo alla porta di chiudersi e a noi di decollare.

Ho sempre trovato molto affascinante l'idea che l'unico modo per osservare le figure di nazca fosse quello di sorvolarle, ed ora eccomi qua, a centinaia di metri di altezza sopra una scatolina di latta guardando dei disegni che mai nessuno è riuscito a spiegare e che mai nessuno spiegherà.La loro grandezza e perfezione è sbalorditiva, la loro conservazione è impressionante, la mezz'ora di volo passa rapidamente.

A terra ritrovo una Ramona afflita per aver ceduto alla sua paura di volare, per limitare i danni andiamo a vedere dalla torre, due delle innumerevoli figure presenti a nazca.

Il pomeriggio lo dedichiamo alle suggestive tombe situate nell'arido deserto peruviano, prima di imbarcarci sui lussuossimi pullman di cruz del sur,la migliore compagnia di bus incontrata fin'ora: destinazione Cusco.