venerdì 10 maggio 2013

Adios Ecuador... bienvenidas Argentina!!



Sicuramente lasciamo uno degli stati più arretrati e poveri del sud America.
Dopo aver tracorso quasi un mese in questo splendido paese possiamo assicurarvi che la povertà nel senso più buio del termine, quella condizione così degradante da riuscire ad infestare il cuore e l'anima, quello stato di fatto che si é costretti a subire per qualche strano scherzo del destino noi non l'abbiamo mai percepita.
Certo, aver viaggiato nei circuiti turistici dell'Ecuador ci ha inevitabilmente allontanato per quanto possibile dalla miseria più dura e difficile. Nonostante questo dato di fatto, rimaniamo nella convinzione che questa mancata percezione sia stata dovuta dall'orgoglio ecuadoriano.
Un orgoglio che si manifesta, ai limiti del commovente in un attaccamento feroce per le proprie origini e tradizioni; una popolazione che ha deciso di combattere la scarsità di infrastutture attraverso un mondo denso di colori e sorrisi, guardando al futuro con gli occhi degli splendidi bambini che popolano le sue montagne, e che rappresentano in sostanza la sua più concreta speranza.
Vivere l'Ecuador significa abbandonarsi in questo limbo temporale così distante dal mondo veloce e globalizzato dal qual veniamo. In una società nella quale la parola tradizione risuona come un sinonimo di arretratezza, perdersi nei vostri colori e nelle vostre più profonde tradizioni è stato per noi un onore.
Purtroppo questa sera abbiamo un appuntamento a Buenos Aires, al quale non possiamo assolutamente mancare.
Adios Ecuador



Un pensiero ricorre più degli altri in questo momento, uno solo cosí forte ed intenso da monopolizzare la mia testa.                                               
Tra poche ore rivedrò una delle mie piú care amiche, trasferitasi 2 anni or sono a Buenos Aires per amore.

Chi é? (La sua inconfondibile e stridula voce riecheggia al di là della porta)
Noi!!
Già quì!!
Ad aprirmi è sempre lei, forse un pò più magra e sicuramente più alta, ma sempre lei, la bambina con la quale trascorrevo intere giornate a scherzare al di là di un muretto in mattoni; discussioni interminabili interrotte solo dalle urla delle nostre madri.                                       
Discorsi che sono stati le fondamenta di una delle più belle ed emozionanti amicizie che io abbia tutt'ora. Nonostante la mia stupidità l'abbia messa a dura prova, gli occhi di Luisa non smetteranno mai di toccare quelle corde che solo un amicizia profonda sà muovere con dolcezza.
Accanto a lei c'è Diego, il suo fidanzato, intento a cucinare una meravigliosa parrilla secondo la più classica  tradizione argentina.                 
I suoi pacati e dolci modi di fare riescono subito a mettere a nostro agio sia me che Ramona, il suo sorriso lascia trasparire una bontà ed una pazienza ai limiti della santità, elementi necessari ed imprescindibili per sopportare la mia vicina di casa.                                                                                        Non ci mette molto ad arrivare anche Annaclara, mamma di Luisa, che come un uragano porta con sè una ventata di allegria e simpatia, caratteristiche tipiche della sua persona.                                               .     È stato meraviglioso riuscire a sentirsi a casa sebbene così distanti, una distanza annullata dalle risate di Lulù, dall'energia di Annaclara e dalla gentilezza di Diego.
Mi verrebbe quasi da dire che dove c'è un Albertini c'è casa...


3 commenti:

  1. Che belle parole, siete proprio dei viaggiatori col cuore in mano: ciò che vedete e sentite lo trasformate in ricchezza personale, e per di più la trasmettete anche a chi vi legge...
    Che emozione deve essere stato ritrovare una vecchia amicizia al di là del mondo!
    Complimenti ancora e grazie! Gallo Paolo

    RispondiElimina
  2. grazie per le belle parole, sapere di avere deio lettori dall'altra parte del mondo e' sicuramente un'incentivo notevole.

    RispondiElimina
  3. Sono io che devo ringraziare voi: mi fate viaggiare in prima classe e gratis, cosa si vuole di più dalla vita? Neanche i libri di geografia danno così tanto in così piccolo...Buon proseguimento! GP

    RispondiElimina