La percezione di essere atterrati in una terra ai confini del mondo l’abbiamo avuta tutti appena arrivati a Calafate in Patagonia.
Guardando il paesaggio fuori dal finestrino del pulmino che ci portava dall’ aereoporto all' Hotel, siamo rimasti ammaliati nello scrutare l'infinito gelido del deserto arido che ci circondava, il susseguirsi di laghi turchesi e pianure sconfinate ci ha trasmesso la senzazione di essere in un altro pianeta, perche’ nulla di cio che stavamo guardando era simile a cio che avevamo mai visto.
L’arrivo a Calafate fu il nostro atterraggio sul pianeta terra, nello specifico in Svizzera, le casette in legno, i Sanbernardi per strada, i ragazzi ben vestiti e i macchinoni in circolazione contrastavano non poco con la desolazione di queste terre selvagge.
Ma il top di questo sfarzo fu il nostro albergo che torreggiava sulla citta’,nel quale l'immmensità della hall fece sentire me ed Erik piccolissimi.
Ma le sorprese non erano ancora finite perchè al momento dell'assegnazione della stanza, Erik con l'aria stupita mi fece notare che i m2 del bagno superavano quasi quelli della nostra casetta a Torino. La prima tappa e’ il ghiacciaio Upsala, dopo due ore di pulmino, una navigazione di altrettante due ore tra i fiordi patagonici, raggiungiamo a piedi “Le estancia Maria” dove ne aprofittiammo per sbranare un ottimo cordero, piatto tipico della zona. Con la pancia piena ci inoltriamo per un ora tra i sentieri di montagna in fuoristrada, dopo un viaggio epico conclusosi con 30 minuti di camminata finalmente arriviamo, la vista del nostro primo ghiacciao azzera la fatica del viaggio, pietrificandoci dinnanzi alla sua magnificenza! Putroppo la mezz'ora che ci viene data per contemplare un simile incanto non sembra essere sufficente.
Il mattino seguente la sveglia e’ ricca di entusiasmo perche’ in giornata saremo andati a visitare una delle piu’ famose meraviglie naturali del mondo e anche una delle tappe fondamentali programmate all’inizio del nostro viaggio : il Ghiacciaio Perito Moreno.
A differenza dell'Upsala nel quale la contemplazione è avvenuta da una posizione molto distante e rialzata, il Perito moreno grazie ad un funzionale sistema di passarelle ci peremtte di ammirarlo da molto vicino rendendo l'esperienza unica.
L'azzuro dei suoi ghiacci ci ipnotizza come api davanti al miele, le sue venature sono opere d'arte uniche ed irripetibili, i suoi rumori sono melodie delle quali non vorresti mai fare a meno. Il ghiacciaio in parte flottante sull’acqua e’ in continuo movimento, seguendo anche i cicli della terra con una media di quattro anni avanza fino ad essa per poi sgretolarsi e ritornare in dietro.
L’effetto visivo e sonoro e’ straordinario, si rimane incantati a tal punto da non sentire piu’ il freddo nell’ ammirare gli immensi pezzi di ghiaggio che si staccano e sprofondono nell’acqua e nel sentire il continuo scricchiolare del ghiaccio che avanza, la senzazione che provai fu quella di trovarmi al cospetto di un enorme gigante vivente che col rumore del suo profondo respiro fu in grado di paralizzarmi facendomi sentire minuscola ed impotente.
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