mercoledì 20 marzo 2013

Quito e Otavalo - Ecuador


Arriviamo in uno dei paesi più poveri e affascinanti del sud America : l'Ecuador.
Fin dai primi passi nel centro storico di Quito percepiamo un'aria differente da quella respirata in Colombia.
La capitale come tutto l'Ecuador è ancora fortemente radicata nelle sue tradizioni,le vesti tipiche e vivacissime delle donne, le fulgide chiome di capelli neri e gli splendidi volti dei bambini conferiscono un'aria indigena ed unica rispetto agli altri paesi visitati fin ora.
Il centro storico della capitale è per noi una piacevola sorpresa, con i suoi colorati edifici coloniali sovrastati dall'immensità della cattedrale, situata nel punto più alto della città, la quale con la stessa austerità ed attenzione di un padre, sorveglia l'operato dei propri figli.
Tutt'altro che austero è stato il quartiere dove abbiamo passato quattro notti: il Mariscal, fulcro della vita notturna animato da distese di ristoranti e locali.










L'orgoglio e la salda volontà nel mantenere vive le proprie tradizioni,si sono espressi in tutta la propria magnificenza nello spettacolare mercato di  Otavalo.
Situato a due ore da Quito questa splendida cittadina situata tra le montagne Ecuadorene è la rappresentazione perfetta, forse un pò troppo commerciale, di come una comunità attraverso la propria manodopera atriganale possa prosperare.
Il mercato in un tripudio di colori e prodotti manualmente lavorati con la lana di lama è stato in grado di attirarci a se' come il miele per le api.
Passeggiando per le bancarelle stupendamente allestite abbiamo compreso appieno la frase letta la sera prima sulla guida : " gli ecuadoreni sono soggetti ai quali non smetteresti mai di fare fotografie".
La nostra frenesia nell'immortalare avidamente volti, tradizioni, colori e bambini si è arrestata solo davanti alla mancanza di batteria nella nostra macchina fotografica.















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